L’Ucraina rivela al Financial Times che tutti i pezzi di artiglieria semovente M109L inviati dall’Italia sono difettosi.

“Nessuno dei 20 obici semoventi italiani forniti all’Ucraina all’inizio di quest’anno era pronto per la battaglia, ci ha detto un consigliere del ministero della Difesa ucraino” Questa è la dichiarazione shock fatta dal prestigioso quotidiano americano Financial Times in un articolo pubblicato ieri, 29 aprile: “Unknowns shroud Ukraine’s counter-offensive “ (Le incognite avvolgono la controffensiva dell’Ucraina) https://www.ft.com/content/a7e9e341-a05d-4fd8-a1c1-e76492ea96e0
Il Financial Times non specifica se i 20 obici semoventi difettosi siano quelli del convoglio ferroviario che decine di passeggeri lo scorso 14 aprile hanno visto passare alla stazione ferroviaria di Udine in direzione Ucraina. Il lotto di obici M109L fa parte della decisione autorizzata dal Governo Draghi di fornire all’Ucraina 30 obici semoventi, pezzi di ricambio e formazione al personale ucraino per un valore di 30 milioni di euro.
I M109 sono obici semoventi prodotti dagli Stati Uniti negli anni Sessanta per sostituire gli obici semoventi M44 entrati in servizio negli anni Cinquanta. L’esercito italiano ha adottato i M109L nel 1964 usandoli fino al 2005 quando li ha sostituiti con i semoventi PzH 2000. (https://www.esercito.difesa.it/en/Equipment/Artillery/Land-artillery/Pagine/M-109-L.aspx ) Gli M109 italiani sono la versione M109L, derivata dall’M109A2/A3 ma con una canna da 155 mm prodotta dalla Oto Melara. Gli M109L hanno una portata di 24 km con munizioni standard e di 30 km con munizioni assistite.
Anche sul reale numero di obici M109L forniti all’Ucraina si nota molta confusione. Secondo alcuni media italiani il treno passato da Udine il 14 aprile stava trasportando 20 obici M109L, secondo altri media gli obici erano 30. Tuttavia il sito americano ArmyRecognition.com specializzato nella promozione di attrezzature e tecnologia militare e nell’organizzazione di fiere internazionali di armamenti, in un suo articolo pubblicato il 26 aprile ( https://www.armyrecognition.com/defense_news_april_2023_global_security_army_industry/italy_to_deliver_ukraine_with_40_additional_m109l_155mm_self-propelled_howitzers.html ) parla di 40 obici semoventi M109L che l’Italia ha consegnato all’Ucraina.



Al momento non è possibile conoscere l’esatto numero di obici semoventi italiani consegnati all’Ucraina a causa del Segreto di Stato sulla consegna di armamenti e assistenza militare all’Ucraina imposto dal ex rappresentante della Confindustria settore armi, Guido Crosetto dallo scorso settembre Ministro della Difesa.
ArmyRecognition afferma che l’Italia ha fornito all’Ucraina cinque distinte partite di supporto militare e tecnico, tra cui 544 missili guidati anticarro, 25 MANPADS Stinger, 20 obici M109 da 155 mm, 6 obici semoventi cingolati PzH 2000 da 155 mm, obici trainati HH-70 da 155 mm, 2 obici M270A1 MLRS, sistemi missilistici di difesa aerea Skyguard, 177 mortai, vari proiettili di artiglieria, 3.028 armi leggere, 4.722 set di giubbotti antiproiettile, 1.440 elmetti, 300 radio, 20.400 razioni secche, munizioni, veicoli corazzati, veicoli blindati, uniformi invernali, BV-206 veicoli fuoristrada cingolati, missili anti-radar e rilevatori di mine.
Oltre al sostegno materiale, il governo italiano ha concesso all’Ucraina un aiuto finanziario diretto per un totale di 110 milioni di euro fatto passare come aiuti umanitari della AICS (Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), oltre a un prestito a tasso zero di 200 milioni di euro con una durata di 15 anni e un periodo di grazia di 7,5 anni per il rimborso differito. Questo accordo è stato firmato il 5 agosto 2022.
Se la generosità dei governi Draghi e Meloni non bastasse, attraverso le organizzazioni internazionali, l’Italia ha stanziato ulteriori 25 milioni di euro in aiuti. In qualità di partecipante attivo alle riunioni del Gruppo dei Sette Stati e delle istituzioni finanziarie internazionali, l’Italia ha svolto un ruolo chiave nell’ottenere un accordo per l’assegnazione di 18,4 miliardi di dollari all’Ucraina a sostegno del suo bilancio.
Qualche settimana fa il Presidente ucraino Volodymyr Oleksandrovytch Zelensky in persona aveva esposto alla NATO una lamentela parlando della consegna di un sistema d’arma di difesa antiaerea difettoso che sarebbe stato rispedito alla mittente. Zelensky aveva evitato di far il nome della Nazione che aveva fornito il sistema d’arma difettoso.

La denuncia dei 20 obici semoventi italiani difettosi fatta dal Financial Times è inserita in una più ampia analisi sulla offensiva ucraina ormai divenuta una leggenda urbana. L’analisi del FT risulta assai pessimistica. Secondo il quotidiano americano l’esercito ucraino non riuscirà a garantire importanti guadagni territoriali contro le forze russe. Armi e truppe potrebbero non essere sufficienti.
Mercoledì scorso, l’aiutante del presidente Zelensky, Mikhail Podoliak, ha insistito sul fatto che l’Ucraina ha ancora bisogno di più armi e attrezzature, contraddicendo il comandante statunitense delle forze NATO in Europa, il generale Christopher Cavoli, che ha affermato davanti al Comitato per le forze armate della Camera che i sostenitori di Kiev avevano già consegnato il 98% dei veicoli da combattimento promessi all’Ucraina.
La scorsa settimana, la rivista Foreign Policy ha riferito che i carri armati Leopard 2 di fabbricazione tedesca forniti all’Ucraina da otto paesi rappresenterebbero probabilmente una sfida logistica per l’esercito di Kiev. Secondo quanto riferito, l’hardware utilizza una gamma di munizioni diverse, il che significa che l’Ucraina non sarebbe in grado di procurarsi le munizioni alla rinfusa.
Vari esperti hanno riferito al Financial Times che se la controffensiva ucraina non dovesse essere all’altezza delle aspettative in Occidente, i critici potrebbero essere incoraggiati negli Stati Uniti e altrove, mettendo in dubbio la fattibilità di un ulteriore sostegno militare. I governi occidentali potrebbero eventualmente decidere di costringere Kiev ad accettare un accordo negoziato.