La moderna A.O.I . Cronistoria di una politica estera che porterà alla rovina l’Italia nel Corno d’Africa

L’Africa Orientale Italiana (sigla A.O.I.) era la denominazione ufficiale dei possedimenti coloniali italiani nel Corno d’Africa, proclamata da Benito Mussolini il 9 maggio 1936 dopo la conquista italiana dell’Etiopia. Univa all’annesso Impero d’Etiopia le colonie dell’Eritrea e della Somalia.
La A.O.I. nella mitologia fascista rappresentava il tentativo di ricreare l’Impero Romano. Nella realpolitik la necessità economica di diventare, con estremo ritardo, la quinta potenza coloniale europea dopo Francia, Gran Bretagna, Portogallo, Spagna.
A distanza di soli quattro anni l’Impero Africano Italiano era già in rovina. Nel 1940 l’Africa italiana era di fatto isolata, impossibilitata a ricevere rifornimenti diretti dalla Madre Patria e completamente circondata dalle ostili colonie britanniche. La mobilità delle forze italiane era inoltre minacciata dalla resistenza della guerriglia etiope.
L’Impero Africano Italiano finisce nel 1941 a seguito di una serie di rovinose sconfitte militari subite tra l’Etiopia e l’Eritrea. 27 marzo la caduta della piazzaforte di Cheren, 8 aprile la resa di Massaua, 19 maggio la sconfitta di Amba Alagi subita dal vicerè Amedeo d’Aosta, 28 novembre la resa di Gondar del Generale Guglielmo Nasi
A distanza di 84 anni l’Italia ci riprova a imporre la sua influenza nel Corno d’Africa creando alleanze politiche, economiche e militari con i peggiori regimi della regione: dal dittatore eritreo Isaias Afwerki alla dirigenza nazionalista Amhara sempre più orientata su politiche di nazismo e genocidio.
“La moderna A.O.I . Cronistoria di una politica estera che porterà alla rovina l’Italia nel Corno d’Africa” è una indagine approfondita sulla complicità del governo italiano con questi brutali regimi di orientamento etnico e fascista. Una complicità sorretta da una politica estera sotterranea, ambigua e nostalgica di vecchie glorie del passato portata avanti all’insaputa del popolo italiano e fuori dal controllo del Parlamento.
Una politica che si inserisce nel cuore del dramma epocale di quattro popoli.
Quello Eritreo soggiogato da 31 anni dalla feroce dittatura di Isaias Afwerki che ha trasformato l’Eritrea in un Paese-Prigione e che ora intende mettere a ferro e a fuoco l’intera regione.
Quello Tigrino, vittima del primo genocidio africano del XXI secolo.
Quello Oromo che combatte con fierezza per spezzare le catene del disprezzo razziale e conquistarsi il diritto di esistere e di diventare protagonista del futuro dell’Oromia e dell’Etiopia.
Quello Amhara, vittima della follia di dirigenti fascisti che hanno scatenato una devastante guerra civile dopo 30 anni di pace solo per seguire il folle sogno di ricreare il dominio etnico dell’Impero Amhara durato 119 anni.
Questa serie di articoli esaminerà le manovre dietro le quinte della ingannevole sospensione della cooperazione militare dell’Italia con il regime etiope, la simmetrica e subdola politica di sostegno ai regimi di Asmara e Addis Ababa, il folle progetto di Roma di “Partenariato Strategico” con il dittatore eritreo Isaias Afwerki.
Questa indagine è frutto della collaborazione con attivisti eritrei ed etiopi in difesa dei diritti umani di origine Hidareb, Kunama, Amhara, Tigrina e Oromo, di cui identità sono protette per ovvie ragioni di sicurezza. Un lavoro di equipe tra farengi, eritrei ed etiopi per raccontare al popolo italiano quello che il loro governo non vuole che si sappia.
Un contributo alle nostre tre nazioni: Italia, Eritrea, Etiopia e alla pace nel Corno d’Africa che, purtroppo sarà ristabilita con il sangue degli innocenti nella speranza di offrire alle generazioni future un clima di Democrazia, Fratellanza, e Pace dove gli attuali mostruosi dittatori siano un orribile ma lontano ricordo.