Gli Stati Uniti non hanno alcuna fiducia sulla controffensiva ucraina.

Pentagono e Casa Bianca nutrono seri dubbi che la tanto attesa controffensiva primaverile da mesi annunciata dal regime di Kiev possa essere all’altezza delle aspettative: riconquistare il territorio conquistato dai russi molto probabilmente nell’est e nel sud, Crimea compresa e costringere la Russia ad una pace come Nazione sconfitta.

A rivelarlo è il Think Thank americano “POLITICO” , specializzato in servizi di informazione su tematiche politiche, economiche e militari. Fondato nel 2007, POLITICO è considerato tra i più influenti siti di informazione dal mondo istituzionale statunitense e occidentale. Vari esperti militari NATO hanno informato il Presidente Biden che l’esercito ucraino ha ormai pochi uomini da porre sul campo. Dal milione di soldati promessi in una recente dichiarazione del Presidente Zelensky si passa a meno di 200mila unità per la maggioranza giovani inesperti reclutati contro la loro volontà, affiancate da qualche decina di migliaia di mercenari, sopratutto polacchi, inglesi, americani e francesi. La babele di armi e differenti munizioni ricevute dalla NATO (di cui varie armi inutilizzabili come gli obici semoventi M109L italiani); la mancanza di aerei e missili a lungo raggio; l’impossibilità da parte della NATO di garantire un costante flusso di munizioni; sono i principali fattori che aumentano i timori statunitensi riguardo alla incapacità dell’esercito ucraino di sfondare le linee di difesa russe e di sostenere una controffensiva che sicuramente la Russia sta già elaborando.

Le potenziali conseguenze negative abbinate ad un fallimento dell’offensiva ucraina sono state già prese in considerazione e sono tutte gravi. In primo luogo vi è l’aumento esponenziale di soldati ucraini uccisi e feriti che potrebbe compromettere la capacità difensiva del regime di Kiev, che ha già perso due eserciti dall’inizio delle ostilità. Un fallimento delle forze armate ucraine può incoraggiare i russi ad aumentare l’escalation del conflitto. La perdita di ulteriori territori, compreso lo strategico porto di Odessa diventa una diretta conseguenza.

Tuttavia l’Amministrazione Biden è maggiormente preoccupata dall’impatto sulla politica interna americana, implicazioni geopolitiche e stabilità regionale. L’ennesima sconfitta militare metterebbe in serie difficoltà l’Amministrazione Biden sempre più incalzata dai Repubblicani che controllano la Camera dei Rappresentanti e che stanno attuando politiche per una drastica diminuzione del supporto militare a Kiev. Biden e i Democratici dovranno affrontare il biasimo dell’opinione pubblica che potrebbe compromettere la vittoria alle elezioni presidenziali del 2024.

Reportage sulla disfatta ucraina a Bakhmut TV francese LCI — 29/04/2023

Sia Washington che Kiev potrebbero subire una perdita di sostegno internazionale e credibilità, rendendo più difficile convincere i Paesi alleati degli Stati Uniti a continuare il loro sostegno militare a Kiev che sta pesando sulle economie nazionali e creando un crescente malcontento dell’opinione pubblica interna. “Il sostegno pubblico europeo potrebbe diminuire nel tempo poiché i costi energetici ed economici europei rimangono elevati”, ha affermato Clementine Starling, direttrice e membro del think tank del Consiglio Atlantico a Washington, DC. e l’amministrazione Biden potrebbe lottare per sostenerlo. La reazione degli alleati americani, principalmente in Europa, potrebbe indirizzarsi verso un negoziato di pace tra Ucraina e Russia come un’opzione più allettante se Kiev non può dimostrare che la vittoria è dietro l’angolo.

Non è un caso che solo la scorsa settimana NATO e Stati Uniti abbiano permesso al Presidente Zelensky di iniziare un dialogo con la Cina e di prendere in considerazione la mediazione di pace di Pechino fino ad ora snobbata. “Se l’Ucraina non può guadagnare in modo drammatico sul campo di battaglia, sorge inevitabilmente la domanda se sia giunto il momento per una cessazione negoziata dei combattimenti”, ha affermato Richard Haass, presidente del Council on Foreign Relations. “È costoso, stiamo esaurendo le munizioni, abbiamo altre contingenze in tutto il mondo a cui prepararci”.

Se la sincerità dei porre fine al conflitto di Xi Jinping non è in discussione, quella della leadership americana ed europea sembra assai fumosa. POLITICO avverte che si potrebbe ripetere lo scenario degli accordi di pace di Minsk nel 2015 tesi a porre fine alla guerra civile nel Donbass.

Come accadde allora, oggi la pace potrebbe essere incanalata verso un “cessate il fuoco” e non verso colloqui di pace permanenti con relativi accordi. Questo permetterebbe di far sopravvivere il regime di Kiev, dotarlo di una protezione internazionale inglobandolo nell’Unione Europea e nella NATO, ricomporre l’esercito e riprendere le ostilità in una data futura. Infatti dopo le prime aperture alla Cina, Zelensky richiede agli alleati occidentali l’entrata nella NATO, maggiori aiuti economici dall’Unione Europea in vista di diventare Stato membro, aiuti militari per ricostruire e rafforzare le forze armate ucraine.

Ripetere l’inganno di Minsk questa volta apre le porte a delle incognite inesistenti nel 2015. Un cessate il fuoco farà aumentare le già presenti frizioni all’interno del regime di Kiev tra i nazionalisti e in neonazisti, quest’ultimi sempre più critici verso Zelensky e il suo entourage entrambi accusati di essersi arricchiti durante la guerra. Quello che rimarrà dell’esercito ucraino potrebbe rivoltarsi contro il regime e rovesciarlo, aprendo scenari cupi compreso il controllo totale del potere da parte delle forze neo-naziste.

Infine, memori dei raggiri dei trattati di Minsk, i russi potrebbero rifiutare qualsiasi cessate il fuoco puntando ad aumentare l’acquisizione di nuovi territori e il collasso militare del nemico. In quel caso l’unica opzione che rimarrebbe all’occidente è di smembrare l’Ucraina accettando che i Paesi UE e NATO confinanti (Polonia, Bulgaria, Romania, Ungheria) annettano vasti territori, lasciando il Donbass, la Crimea e forse anche Odessa nelle mani russe.

Seppur i media occidentali stiano timidamente diffondendo dubbi sulle capacità di Kiev di portare a termine una controffensiva vittoriosa, questa probabilità si sta già riducendo considerevolmente sul campo. La controffensiva è già inziata il 18 aprile con un attacco vicino alla ittà di Orekhov nella regione di Zaporozhye che l’esercito russo è riuscito a fermare. Le operazioni militari che si stanno svolgendo nel Donbass su quattro direzioni dono state ufficialmente annunciate il 20 aprile dal vice ministro della Difesa ucraino Anna Malyar.

A distanza di due settimane dall’inizio i risultati ottenuti sono mediocri al conftronto delle perdite subite in uomini e materiale bellico, poiché la controffensiva è stata lanciata senza informare il Pentagono e la NATO e senza che l’esercito ucraino abbia ricevuto tutti gli armamenti pesanti occidentali.

Sign up to discover human stories that deepen your understanding of the world.

Free

Distraction-free reading. No ads.

Organize your knowledge with lists and highlights.

Tell your story. Find your audience.

Membership

Read member-only stories

Support writers you read most

Earn money for your writing

Listen to audio narrations

Read offline with the Medium app

Fulvio Beltrami Freelance Journaliste Africa
Fulvio Beltrami Freelance Journaliste Africa

Written by Fulvio Beltrami Freelance Journaliste Africa

The duty of a journalist is to write down the truths which the powerful keep secret. Everything else is propaganda. Italian Jounalist Economic Migrate in Africa

No responses yet

Write a response