Etiopia. Il massacro di Humera. Un orribile crimine e un’ottima arma contro il Prosperity Party.

Il ritrovamento in Sudan di decine di corpi etiopi galleggianti sul fiume Setit risale ad una settimana fa ma la notizia è stata diffusa solo durante la visita ufficiale della direttrice di USAID: Samantha Power, in Sudan ed Etiopia. Pur essendo reale la macabra scoperta dell’eccidio, essa rientra nella strategia di pressioni al governo affinché accetti la resa e abdichi permettendo la pace in Etiopia.

Il ritrovamento di 50 corpi di civili Tegaru massacrati da parte della autorità sudanesi rappresenta l’ennesima prova delle pulizie etniche in atto in Etiopia. Un’arma mediatica micidiale che viene utilizzata proprio durante la visita di Samantha Power in Etiopia.

Le autorità sudanesi hanno diffuso la notizia del ritrovamento di 50 corpi di civili etiopi di etnia Tegaru gettati nel fiume Setit. Alcuni corpi sono stati trovati con ferite da arma da fuoco o con le mani legate e lunedì scorso le autorità hanno informato che era necessaria un’indagine forense per determinare le cause della morte. Le vittime sono state abbattute in territorio etiope e trasportate dalla corrente in territorio sudanese. Il fiume Setit prende origine in Etiopia. Il suo tratto etiope prende il nome di fiume Tekeze. L’avanzato stato di decomposizione dei corpi fa sospettare che la loro morte risalga a varie settimane fa.

I dirigenti del TPLF hanno fatto buon uso di questa notizia che conferma il piano di pulizia etnica portato avanti dal regime del Prosperity Party contro l’etnia Tegaru. Una notizia ripresa dai maggiori media internazionali che ha fatto inorridire il mondo intero aggravando la già compromessa immagine internazionale dell’Etiopia.

Il ritrovamento dei corpi risale ad una settimana fa ma la notizia è stata diffusa solo durante la visita di Samantha Power in Sudan, prima di recarsi ad Addis Ababa. La Power, direttrice dell’Agenzia americana per lo sviluppo internazionale (USAID) lunedì ha visitato un campo profughi in Sudan che ospita migliaia di etiopi fuggiti dalla guerra del Tigray.

Le sue reazioni ufficiali al ritrovamento, pur mantenendosi nella sfera dell’assistenza umanitaria, sono un diretto attacco politico al regime etiope. “Rapporti profondamente preoccupanti dal confine tra Etiopia e Sudan. Oggi ero nel Sudan orientale e ho sentito storie strazianti di rifugiati fuggiti dalla stessa zona. Le parti in conflitto devono immediatamente facilitare l’accesso umanitario e impegnarsi per il cessate il fuoco prima che si perdano altre vite.”, dichiara la Power in un suo Twitter.

I corpi ritrovati nel fiume non permettono alcuna identificazione sia per il loro stato avanzato di putrefazione sia per la totale assenza di documenti di identità. Tuttavia medici sudanesi ed etiopi sono convinti che si tratti di Tegaru per i loro connotati fisici. Essendo tutti i corpi di sesso maschile è difficile comprendere se le vittime fossero dei civili o dei militari. Quello che è certo è che hanno subito un’esecuzione, avendo le mani legate dietro la schiena.

La traiettoria del fiume etiope-sudanese fa supporre che le esecuzioni siano avvenute presso la alle di Humera dove le milizie Amhara sono state accusate dai rifugiati di aver cacciato i civili Tegaru durante la prima fase del conflitto (novembre 2020 — giugno 2021) al fine di occupare i territori.

Il massacro di Humera si inserisce in una campagna mediatica e diplomatica, basata su fatti reali, ma utilizzata a scopo politico contro il regime etiope. Non è certo una coincidenza questa notizia si affianchi ai dati allarmanti della situazione umanitaria nel Tigray e l’esame da parte del governo americano della proposta avanzata da una lobby politica ingaggiata dai dirigenti del TPLF per sospendere l’Etiopia dagli accodi commerciali privilegiati con gli Stati Uniti.

Le contromisure prese dal regime del Prosperity Party per contrastare questa offensiva mediatica sono deboli e non convincenti in quanto si basano sulla negazione dei crimini, fakenews e accuse rivolte all’esercito regolare del Tigray senza uno straccio di prova. Lunedì 2 agosto un account Twitter creato dal governo etiope ha definito gli account dei corpi una falsa campagna di “propagandisti” tra le forze del Tigray. Secondo Addis Ababa non sarebbe la prima volta che il TPLF propone la falsa notizia del Massacro Humera utilizzando false immagini. Un’affermazione azzardata in quanto i corpi ritrovati sono stati esaminati anche da esperti internazionali e non vi è alcun dubbio sulla autenticità delle foto diffuse ai media.

Il governo nel tentativo di screditare il massacro di Humera, lancia una serie di accuse al TPLF compresa quella del dispiegamento di centinaia di bambini soldato. Anche questa accusa non è supportata da prove inconfutabili. Il regime di Addis Ababa spera che la Power riesca a comprendere le loro ragioni e si adoperi per cambiare la politica estera americana verso l’Etiopia, diventata sempre più ostile dopo l’annuncio della cooperazione militare con la Russia.

Samantha Power ha un preciso mandato ricevuto dal Presidente Joe Biden. Alcune fonti diplomatiche occidentali informano che la Power recapiterà al Premier etiope la richiesta della Casa Bianca di abdicare e scegliere la strada dell’esilio al fine di porre fine a questa guerra civile che sta compromettendo la stabilità del Corno d’Africa e gli interessi geostrategici ed economici americani in Etiopia e nella regione.

Queste indiscrezioni non trovano conferme o smentite ufficiali. Tuttavia la visita della Power in Etiopia non sembra gradita al regime del Prosperity Party. Ancora incerto l’incontro tra la direttrice di USAID e il Premier Etiope. Il governo etiope ha già affermato la sua contrarietà ad aprire un corridoio umanitario per il Tigray attraverso il Sudan. Teme che sia solo un pretesto per facilitare l’afflusso di armi e munizioni destinate all’esercito regolare del Tigray. Flusso reale e constante di cui però non si conoscono ancora le metodologie e i tragitti utilizzati.

La visita di Samantha Power in Etiopia non è animata da sinceri propositi di comprendere la realtà nel nostro paese. Viene solo a trasmettere richieste da parte degli Stati Uniti considerate inaccettabili in quanto creano pericolose ripercussioni per la sicurezza nazionale del nostro paese. Dobbiamo prepararci a ulteriori sanzioni americane” afferma un quadro politico del Prosperity Party contattato sull’argomento.

Le possibilità di un dialogo senza preconcetti tra la Power e le autorità etiopi sono nulle. “Il nostro ostacolo principale per l’assistenza umanitaria in Tigray è il governo etiope. Le affermazioni che incolpano le forze del Tigray del blocco umanitario e di vari crimini sono al 100% non vere” Questo è quanto dichiarato da un alto funzionario USAID alla Associated Press parlando in condizione di anonimato.

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Fulvio Beltrami Freelance Journaliste Africa
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Written by Fulvio Beltrami Freelance Journaliste Africa

The duty of a journalist is to write down the truths which the powerful keep secret. Everything else is propaganda. Italian Jounalist Economic Migrate in Africa

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