Etiopia. Aggiornamenti sugli altri conflitti in corso nel paese.

Mentre i combattimenti infuriano nelle regioni del Afar e Amhara e la crisi con il Sudan si aggrava dopo il rifiuto di Addis Ababa della mediazione di pace; la situazione negli altri fronti interni al paese si sta aggravando. Nonostante che i media internazionali ignorino questi conflitti “minori” essi rappresentano la prova più chiara che il regime del Prosperity Party sta progressivamente perdendo il controllo dell’Etiopia.
Ormai è chiara l’intenzione del TPLF di attuare un cambiamento di regime ad Addis Ababa, con l’avvallo e il supporto attivo di Stati Uniti e Francia. Unità dell’esercito regolare del Tigray hanno occupato le zone di Nefas Mewcha (regione dell’Amhara). I prossimi obiettivi sono le aree di Wereta e Iay al fine di poter assediare la capitale regionale di Gondar. Una eventuale caduta di Gondar potrebbe evitare altro spargimento di sangue e far capitolare la leadership del Prosperity Party.
Il regime di Addis sta cercando di porre una forte resistenza. L’obiettivo del Premier etiope e della dirigenza nazionalista Amhara è di riuscire a perennizzare la guerra civile, sperando sul supporto attivo di Turchia e Russia che permetterebbe di creare uno scenario siriano, ideale per rimanere al potere controllando parte del paese.
Nel tentativo di contrastare le sconfitte subite in Afar e Amhara, il regime sta cercando di rafforzare la guerra etnica tra Amhara e Tegaru. Oltre alla seconda dimostrazione di forza esternata nella manifestazione di sostegno al Prosperity Party in Addis Ababa, il regime ha accelerato le campagne mediatiche sui social per incitare al genocidio e all’odio etnico contro 7 milioni di propri cittadini.
Anche il Teatro Nazionale di Addis Ababa viene utilizzato a tali scopi. Domenica 8 agosto una rappresentazione teatrale era incentrata su odio etnico contro i Tegaru e la radicalizzazione delle pulizie etniche in atto, presentate come Fakenews. Gli attori hanno incitato il pubblico a promuovere campagne sui social per aumentare la consapevolezza del pericolo proveniente da TPLF e dai suoi alleati occidentali.
Il regime del Prosperity Party ha imboccato la strada dello scontro frontale con gli Stati Uniti. Le emittenti televisive nazionali del regime accusano USAID di essere una agenzia di spionaggio e di lavorare per smantellare l’Etiopia. Identica accusa rivolta al PAM, nemico dell’Etiopia.
Mentre i media internazionali seguono l’evolversi degli avvenimenti in Afar e Amhara, altri fronti della guerra civile in atto nel paese ci fanno comprendere che il regime di Addis Ababa si trova in forte difficoltà e sta disperatamente cercando di contenere le forze centrifughe nazionali tese ad un cambiamento di regime.
La guerriglia del Oromo Liberation Army (OLA) sta cercando di conquistare altre zone in Oromia e di consolidare quelle già sotto il suo controllo. Nel sud dell’Oromia ll OLA rivendica la cattura della base militare federale di Malka Guba. Tutto il distretto di Bule Hora, ad eccezione del suo capoluogo, è sotto il controllo del OLA dopo una settimana di intensi combattimenti. Pesanti scontri continuano da ormai un mese nel distretto di Gumi-Eldano. La base militare federale di Dhaka Qalati, distretto di Liban, è accerchiata. I guerriglieri OLA stanno da 8 giorni lanciando diversi attacchi ma i soldati federali del ENDF riescono a resistere.
Scontri tra OLA e ENDF continuano nei distretti di Madda Walabu mentre l’OLA ha lanciato una grande offensiva nella zona del Nord Shawa ponendo sotto suo controllo la strada principale che attraversa la zona per giungere nella regione Amhara. Il controllo di questo asse stradale impedisce al governo centrale di inviare rinforzi in Amhara per contenere le offensive dell’esercito regolare tigrino.
Il 7 agosto i guerriglieri OLA hanno distrutto la base militare federale a Yaya Haro e liberato le città di Ali Doro e Ula Ummo. L’esercito federale sta organizzando una controffensiva per riprendere il controllo delle città e della base militare. La maggior parte del distretto di Nunu Kumba è sotto il controllo del OLA. Pesanti combattimenti sono in corso nelle sacche di resistenza federale di Hora Bacha e Birinqas. OLA rivendica la liberazione del distretto di Limmu Galila. Furiosi combattimenti sono in corso nel distretto di Gidami, Kelem Walaga. Sotto attacco i campi militari ENDF di Buri, Gidami e “China Camp”.
Si registrano varie diserzioni tra i ranghi della polizia federale e delle forze speciali in Oromia che non vogliono più continuare la guerra fratricida nella loro regione per conto del Prosperity Party. Vari disertori si starebbero unendo ai guerriglieri OLA. Altri semplicemente hanno gettato via armi e uniformi, nascondendosi tra la popolazione civile.
Secondo il parere personale di un osservatore militare dell’Unione Africana il movimento guerrigliero OLA starebbe triplicando i suoi sforzi bellici in Oromia al fine di poter garantire ai principali partiti di opposizione Oromo: Oromo Liberation Front e Oromo Federalist Congress di aver maggior peso in un eventuale futuro governo di unità nazionale.
Il neonato Gambella Liberation Front GLF ha invitato i cittadini etiopi della regione di Gambella ad unirsi alla lotta di liberazione. Ha inoltre invitato i soldati federali a disertare e ad unirsi all’esercito tigrino. Al momento non si registrano operazioni militari di rilievo condotte dal GLF.
Dopo il rifiuto del Prosperity Party della mediazione di pace offerta dal Sudan e il richiamo a Khartoum dell’Ambasciatore sudanese di Addis Ababa, milizie paramilitari Amhara hanno attaccato villaggi nel territorio sudanese di Al-Fashqa. L’esercito sudanese è riuscito a respingerli oltre frontiera.
Nella regione di Benishangul-Gumuz (dove sorge la mega diga GERD) un sedicente gruppo armato: Benisangul Gunmen rivendica il controllo della città di Kamashi, adiacente all’Oromia.
Nella regione di Gedo, Somalia, le truppe del contingente etiope che stanno combattendo i terroristi islamici di Al-Shabaab si stanno sparando tra di loro. La causa sarebbe originata da un tentativo degli ufficiali Amhara di porre in arresto ufficiali Tegaru Il bilancio provvisorio offerto dalle autorità somale è di 2 soldati uccisi e decine di feriti.